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giovedì 30 luglio 2020

La cosa più importante della vita




Nessuno può negarlo, la cosa più importante della vita è…la vita, ma senza la salute la vita spesso diventa un inferno. La cosa più importante non è avere una casa, un lavoro, un amore o amici su cui contare, ma la salute, e solo quando questa viene a mancare ci si accorge della sua preziosità. Infatti se uno ha una casa, un buon lavoro, un amore e anche amicizie ma è preda di una terribile malattia tutto si vanifica, ogni cosa perde di significato, di valore, di importanza: è come se tutto intorno si dissolvesse e nulla più fosse in grado di renderci sereni e felici. L’amore, gli amici, il denaro possono renderci la malattia meno gravosa ma ciò che ci realizza passa inevitabilmente attraverso la buona salute. Si può essere la persona più facoltosa della terra, si può avere un lavoro altamente gratificante, si può essere ai vertici del sistema dirigenziale, si può essere capi di stato o di governo ma se non si è in buona salute si diventa deboli, fragili e bisognosi di tutto. Tra l’ottima salute, la ricchezza, la bellezza o la notorietà chiunque sceglierebbe la prima.

Ognuno di noi, impegnato nel sociale, rivendica l’importanza e la priorità del proprio settore. C’è chi è convinto che la cosa più grave ed urgente è lottare contro l’aumento delle tasse; chi contro le vittime del traffico, chi contro gli abusi e le bugie delle grandi lobby farmaceutiche, chi contro le droghe, chi contro l’alcol, chi contro l’emarginazione, chi contro l’inefficienza dei trasporti, degli ospedali, chi contro l’inquinamento atmosferico, chi contro le estorsioni ecc. ecc. ma per poter lottare contro ogni ingiustizia occorre essere in vita, in salute, altrimenti tutto viene a vanificarsi. Se poi si considera che il 34% dei tumori (che solo in Italia causano 170.000 morti all’anno, altro che incidenti automobilistici!) sono direttamente attribuibili alla cattiva alimentazione ci si rende conto che questa nostra strana società, superficiale quanto irresponsabile, trascura totalmente l’importanza della salute come strumento nella cultura di base.

Il mondo della formazione scolastica tutto insegna eccetto come conoscere se stessi, i propri meccanismi fisiologici, le leggi naturali che governano la nostra vita e il modo per non ammalarsi. E’ come dare al soldato ogni consegna eccetto ciò che gli serve a restare in vita. La scienza dell’anatomia comparata, lo studio degli istinti, l’immunologia, della giusta alimentazione e del vivere conformi alle nostre vere esigenze chimico-biologiche viene totalmente ignorata, come se la salute fosse un aspetto secondario, un optional della vita, un particolare trascurabile. La materia più importante è considerata non un bagaglio ed una ricchezza che riguarda direttamente ogni singola persona ma solo una cerchia di esperti ai quali affidarsi quando la nostra salute e la nostra stessa vita è in pericolo. E quando i medici per mezzo dei mass media parlano di prevenzione è solo l’invito a fare indagini diagnostiche per verificare, passivamente, la situazione dell’individuo il quale se dovesse risultare negativo può continuare a vivere come sempre, se invece dovesse risultare positivo allora deve incominciare a curarsi o sottoporsi a interventi terapeutici quasi sempre invasivi. In questa prospettiva diagnostica si trascura il fatto che un organismo inquinato può risultare negativo oggi ma un giorno dopo può raggiungere il suo massimo livello di tolleranza e risultare positivo alla malattia.

A scuola si insegna di tutto: la geografia, la storia, l’economia, l’astronomia, la filosofia, la religione, le materie letterarie, quelle tecniche, quelle artistiche, quelle scientifiche e ora l’informatica; praticamente l’individuo risulta esperto di ogni settore dell’immenso scenario delle attività umane, eccetto ciò che gli serve a vivere in buona salute, essere esente da malattie e quindi dal dolore e preservare se stesso anche da una morte prematura. E’ come acquistare il più evoluto dei congegni senza preoccuparsi di avere il libretto delle istruzioni per poi lamentarsi del suo cattivo funzionamento.

Perché succede questo? A chi giova questo stato di cose di un’umanità debole, malaticcia, falcidiata da malattie croniche e bisognosa di cure? L’OMS annovera circa 5000 differenti malattie e 200.000 differenti farmaci per combatterle. Perché nessuno si preoccupa di rendere obbligatoria la scienza dell’alimentazione nelle scuole? Come può l’individuo accettare passivamente di mettere la propria salute e la propria vita nelle mani di persone estranee, che non conoscono la nostra storia personale e che potrebbero anche non essere in grado di guarirci e soprattutto a indicarci la strada per non farci ammalare?

E’ vero che ci sono malattie e situazioni particolari in cui l’individuo non esperto in materia non è in grado di fronteggiare, ma è pur vero che se fosse educato, informato sulle cause vere che portano alla malattia l’attuale scenario apocalittico si ridurrebbe in modo significativo. Vale la pena ricordare che, (secondo dati ufficiali) il 30% dei fattori di rischio per il cancro sono attribuibili proprio alla cattiva alimentazione, specialmente grassi e proteine animali; il 30% al tabacco; il 15% a fattori ereditari; il 5% all’obesità e vita sedentaria, il 3% all’alcool e solo il 2% all’inquinamento ambientale. In USA (dove il 68% di tutte le malattie sono di derivazione alimentare; dove su un totale di 250 milioni di individui, solo 3 milioni risultano in buona salute) il 12% del Pil viene assorbito per curare le malattie dovute appunto alla cattiva alimentazione.

Proviamo ad immaginare quanto dolore, quante energie e quante vite sarebbero risparmiate se la gente adottasse il regime alimentare vegetariano. Ma forse questo non tornerebbe a beneficio di chi da questo stato di cose trae cospicui vantaggi economici.
Franco Libero Manco

mercoledì 29 luglio 2020

Il 'sesto senso' esiste, ed è per le calorie


I circuiti cerebrali della ricompensa hanno funzioni non ancora identificate relative alla rilevazione di segnali gastrointestinali e metabolici

PAROLE CHIAVE
dolcificanti recettori per il dolce obesi
Il cervello può "sentire" le calorie nel cibo indipendentemente dai meccanismi del gusto, lo prova una ricerca condotta su topi da un gruppo di biologi del Duke University Medical Center.

I ricercatori, che illustrano il loro studio in un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista "Neuron", hanno scoperto che il sistema cerebrale della ricompensa è attivato da una sorta di "sesto senso"

Come spiegano Ivan de Araujo e colleghi, nell'esperimento sono stati utilizzati topi geneticamente modificati in modo che il recettore cellulare che permette di rilevare il gusto dolce mancasse di una proteina essenziale, rendendoli così "ciechi" rispetto alla sensazione di dolce.

Successivamente hanno sottoposto i topi così modificati e un gruppo di topi normali a test in cui venivano loro somministrate soluzioni di zucchero e di dolcificanti non calorici. Nei test i topi insensibili al gusto dolce preferivano comunque il liquido calorico; è risultato anche che in tutti i topi i circuiti cerebrali della ricompensa e i livelli di dopammina venivano attivati dall'assunzione calorica, indipendentemente dalla capacità di sentirne il gusto.

"Abbiamo mostrato che il sistema della ricompensa, che in precedenza era stato associato con la rilevazione di un valore di ricompensa da parte dei composti gustativamente gradevoli, risponde al valore calorico dello zucchero in assenza del segnale proveniente dai recettori del gusto", ha osservato de Araujo. "Quindi questi circuiti cerebrali non codificano solamente l'impatto correlato alla gradevolezza dei cibi, ma possono eseguire funzioni non ancora identificate che comprendono la rilevazione di segnali gastrointestinali e metabolici."
La scoperta, osservono i ricercatori, ha importanti implicazioni per la comprensione della patogenesi dell'obesità.

martedì 28 luglio 2020

Il caffe usato come biodiesel


Secondo uno studio dell’Università del Nevada-Reno, pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, dagli oltre 7 miliardi di tonnellate di caffè consumati ogni anno nel mondo, potrebbero venire prodotti circa 1,2 miliardi di litri di biodiesel. I resti del caffè risultano particolarmente adatti alla conversione in carburante poiché già contengono il 10/15% di olio a seconda della varietà (arabica o robusta).

Il biodiesel prodotto, inoltre, è molto stabile, a causa degli agenti anti-ossidanti contenuti nel caffè, mentre il residuo può essere utilizzato come compost per il terreno o pellet per stufe. I ricercatori hanno asciugato i resti di caffè della Starbucks (già impiegati come compost negli USA), mischiandoli successivamente con dei solventi per estrarne l’olio contenuto dopo un passaggio in una centrifuga. I solventi vengono poi recuperati e riutilizzati nel ciclo successivo.

Il risultato finale è del biodiesel dal totale dell’olio estratto dal caffè. Il settore del caffè in Italia alimenta un giro d’affari alla produzione che si aggira sui due miliardi di euro. I torrefattori in attività sono circa 750 e trasformano annualmente poco più di 6,8 milioni di sacchi di caffè verde (un sacco = 60 kg), tutto importato. Questo vuol dire che nel 2007 sono state importate circa 420 mila tonnellate di caffè; usare lo scarto per fare carburante e compost potrebbe essere una buona idea per accrescere l’indipendenza energetica.
by ecoblog.it

lunedì 27 luglio 2020

Cosa succede al tuo corpo quando bevi una coca cola?


* Nei primi 10 minuti: 10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata). La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco
* 20 minuti: la tua glicemia schizza in alto causando un massiccio rilascio di insulina. Il tuo fegato risponde trasformando tutto lo zucchero che può “catturare” in glicogeno ( zuccheri di riserva per il corpo) e grasso.
* 40 minuti: la caffeina è stata assorbita completamente. Le pupille si dilatano, la pressione del sangue aumenta e come risposta il tuo fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio. I recettori cerebrali dell’adenosina si bloccano per prevenire la sonnolenza.
* 45 minuti: il corpo aumenta la produzione di dopamina stimolando il centro del piacere del cervello. E’ lo stesso meccanismo di azione della cocaina…..
* >60 minuti: l’acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell’intestino, causando un ulteriore spinta al metabolismo. Inoltre le alte dosi di zucchero e la dolcezza artificiale aumentano l’escrezione urinaria di calcio.
* >60 minuti: le proprietà diuretiche della caffeina entrano in gioco. E’ ora assicurato che con le urine verranno eliminati il calcio, il magnesio e lo zinco che erano in realtà destinati alle ossa, oltre al sodio, a vari elettroliti e all’acqua.
* >60 minuti: dopo l’eccitazione iniziale si avrà un crollo della glicemia. Potresti diventare irritabile e/o apatico. Avrai anche eliminato con le urine tutta l’acqua presente nella bibita, ma non prima di averla infusa con preziosi nutrienti che il tuo corpo avrebbe potuto usare per scopi fondamentali: idratare i tessuti, rafforzare le ossa e i denti.

Tutto questo sarà seguito nelle prossime ore da un crollo della caffeina. Ma….fatti un altra Coca-Cola, ti farà sentire meglio.

Nota: il nemico non è la Coca-Cola bensì la combinazione di dosi eccessive di zucchero unite alla caffeina e all’acido fosforico. Questa combinazione la si può trovare nella maggior parte delle bibite gassate.

fonte:www.managai.net

domenica 26 luglio 2020

Cosa c'è di sbagliato nel Mc Donald's?


Questo volantino ti chiede di pensare per un momento circa le menzogne nascoste dietro l'immagine pulita e splendente di Mc Donald's. Ci sono un sacco di cose nascoste. "Da McDonald's abbiamo tempo per te" recita il jingle. Ma perchè hanno strutturato il servizio in modo che tu sia fuori il più presto possibile? Perchè è cosi difficile rilassarsi da McDonald's? Perchè hai di nuovo fame subito dopo aver mangiato un Big Mac?

Noi siamo continuamente sottoposti al bombardamento di stupida pubblicità, modelli consumisti ed alla continua corsa che è la vita nelle grandi città - ma non ci vuole un' intelligenza particolare per iniziare a farsi delle domande su McDonald's e capire che qualcosa è decisamente sbagliato.

Tutto quello che puoi trovare dentro il cibo meccanizzato di McDonald's e la minore attrazione che esso eserciterà dopo che questo opuscolo ti avrà mostrato alcune cose... la verità sugli hamburgers, tutto ciò è abbastanza da far si che tu non entrrai più da McDonald's per il resto della vita.

Qual'è il legame tra McDonald's e la fame nel "Terzo Mondo"?
Non si può fare a meno di sentirsi colpevoli riguardo il mangiare, mentre vediamo in TV i bambini africani affamati. Se spedisci soldi alla Band Aid, o compri da Oxfam, etc., questo moralmente è un bel gesto, ma è politicamente inutile.

Affamati dai dollari
McDonald's è una enorme multinazionale, una di quelle corporation con investimenti su vasti territori dei paesi poveri, venduti loro dalle regole del dollaro-affamatore (spesso con legami con i militari) e da oligarchie privilegiate, sgombera le piccole fattorie che sono li e che producono cibo per il proprio popolo.

La potenza del dollaro significa nell'ordine comprare tecnologia e produrre beni, i paesi poveri sono intrappolati nella produzione di tanto e tanto cibo destinato esclusivamente ad essere esportato negli Stati Uniti. Dei 40 paesi più poveri del mondo, 36 esportano cibo negli USA - il più ricco.

Imperialismo economico
Mc USA flagPaesi del "Terzo Mondo", dove molti bambini sono denutriti, stanno attualmente esportando la maggior parte dei loro raccolti come mangime per animali - per far ingrassare il bestiame e trasformarlo in hamburgers nel "Primo Mondo". Milioni di ettari dei migliori terreni agricoli vengono sfruttati per il nostro benessere - per il thè, il caffè, il tabacco etc. - mentre la gente lì muore di fame. Mc Donald's è completamente compromesso in questo imperialismo economico, che tiene nella fame e nella miseria tanta povera gente nera mentre molti bianchi si ingrassano.

Indecente spreco di risorse
Mc Garbage I cereali sono nutrimento per le mandrie nei paesi del Sud America per produrre la carne degli hamburger di McDonald's. Le mandrie di bestiame consumano un ammontare di cereali e soia 10 volte maggiore rispetto al consumo degli esseri umani: una caloria di manzo richiede 10 calorie di cereali. Dei 145 milioni di tonnellate di cereali e soia utilizzati per il nutrimento del bestiame, solo 21 milioni di tonnellate di questa carne vengono utilizzati. Lo scarto è 124 milioni di tonnellate per anno con un valore di 20 miliardi di dollari. E' stato calcolato che con questa cifra si potrebbe nutrire, vestire e dare un tetto all'intera popolazione mondiale per un anno.

50 acri ogni minuto
Ogni anno un area di foresta pluviale della grandezza della Gran Bretagna è abbattuta o defogliata e incendiata. Globalmente, un miliardo di persone dipende dall'acqua che proviene da queste foreste che assorbono le piogge e le restituiscono gradualmente. I disastri in Etiopia ed in Sudan sono in parte causati dalla deforestazione incontrollata. In Amazzonia - dove ci sono attualmente 100.000 allevamenti di bovini - le piogge torrenziali si abbattono sulle valli senza alberi, erodendo il terreno e trascinando via il suolo fertile. La terra nuda, battuta dal sole tropicale, diviene così inutilizzabile per l'agricoltura. E' stato stimato che ogni ora viene estinta una specie animale, vegetale o di insetti.

Perchè è sbagliato che McDonald's distrugga le foreste pluviali?
Intorno all'equatore c'è una fascia di vegetazione lussureggiante, non toccata dallo sviluppo umano per un milione di anni, sostiene circa la metà delle forme di vita della terra, incluse 30.000 specie di piante, e produce la maggior parte del cruciale rifornimento di ossigeno del pianeta.

Mangime & Spazzatura
McDonald's e Burger King sono due delle molte multinazionali americane che usano veleni letali per distruggere vaste aree della foresta pluviale del Centro America per creare pascoli per il bestiame che sarà poi rivenduto sotto forma di hamburger negli Stati Uniti e per fornire il materiale per l'impacchettamento dei fast-food. (Non ti far ingannare da McDonald's quando dice che usa carta riciclata: solo una piccolissima percentuale lo è. La verità è che vengono tagliati 1.300 kilometri quadrati di foresta solo per rifornirli di carta per un anno. Tonnellate di questa finiscono nell'immondizia delle città dei paesi "sviluppati".)

Invasione coloniale
McDonald's e le altre corporation non solo contribuiscono ad aggravare la catastrofe ecologica. Stanno cacciando via le tribù che abitano le foreste pluviali, dai loro territori ancestrali, dove hanno vissuto pacificamente per centinaia di anni senza danneggiare l'ambiente. Questo è un tipico esempio dell'arroganza e della corruzione delle compagnie multinazionali nella loro infinita corsa a maggiori e maggiori profitti.

Non è un'esagerazione dire che quando ingoi un Big Mac, stai aiutando McDonald's a distruggere questo pianeta.

Che cos'è così poco salutare nel cibo di McDonald's?
Mc Donald's prova a spiegare nella sua "Guida Nutrizionale" (che è piena di belle immagini, ma veramente inconsistente in quanto a fatti & grafici) che la massa prodotta da hamburger, patatine, coca cola, milkshakes, etc. sono utili e nutrienti parti di ogni dieta.

Quello che non mettono in evidenza è che questo tipi di alimentazione è elevata nei grassi e negli zuccheri, nei prodotti animali e nel sale (sodio), e bassa in fibre, vitamine e minerali - quello che viene descritto come un pasto tipo di McDonald's - è legato al cancro all'intestino, al seno ed alle malttie cardiache. Questi sono dati accertati dalla medicina, non teorie eccentriche. Ogni anno in Gran Bretagna le sole malattie cardiache sono causa di circa 180.000 morti.

Veloce = Falso
Anche se amano mangiarli, molta gente riconosce che gli hamburger a catena di montaggio e le patatine sintetiche infilati in contenitori di plasitca e carta, sono cibo-truffa. McDonald's preferisce la parola "cibo-veloce". Questo non solo perchè è preparato e servito il più velocemente possibile - è fatto per essere mangiato altrettanto velocemente. Uno dei simboli della qualità-truffa dei Big Mac è che attualmente la gente fa delle gare a chi ne mangia di più nel minor tempo.

Pagare per l'apparenza
Masticare è essenziale per una buona digestione, perchè promuove il fluire dei succhi gastrici che "lavorano" i cibi e mandano il nutrimento al sangue. Il cibo che troviamo da McDonald's è così privo di consistenza che è veramente difficoltoso riuscire a masticarlo. Anche le loro illustrazioni mostrano che un "quarter-pounder" è composto da un 48% per cento di acqua. Questo tipo di cibo finto incoraggia la sovra-alimentazione, e gli alti zuccheri ed il sodio contenuti possono far sviluppare una specie di "dipendenza". Questo significa maggiori profitti per McDonald's ma costipazioni, colesterolo ed attacchi di cuore per molti consumatori.

Aggiustati con la chimica
Le uniformi a righine di McDonald's, le luci abbaglianti, le brillanti decorazioni in plastica, i cappellini festosi e la tipica musichetta sono tutte parti dello stesso bel vestito indossato da un cibo di bassa qualità che è stato progettato fin nei minimi dettagli per apparire allo stesso modo ed avere lo stesso identico sapore in tutti i McDonald's in ogni angolo del mondo. Per raggiungere questa artificiale identità di gusto McDonald's richiede che le sue "foglie di lattuga fresca" vengano trattate con venti diversi prodotti chimici per dargli lo stesso colore, la stessa consistenza per lo stesso periodo di tempo. Alla fine potrebbe essere un pezzo di plastica.

Come McDonald's sfrutta deliberatamente i bambini?
Nelle vicinanze di ogni McDonald's la loro pubblicità è orientata verso i bambini. Anche la "personalità" di Ronald McDonald's non è così popolare come i ricercatori della corporation si aspetterebbero (forse perchè è così poco originale), migliaia di bambini adesso pensano ad hamburger e patatine ogni volta che vedono un clown con i capelli arancioni.

La consueta trappola
A nessun genitore bisogna spiegare quanto sia difficile distrarre un bambino da un comportamento o un tipo di cibo abitudinario. La pubblicità dipinge McDonald's come un posto felice, un circo dove sono disponibili hamburger e patatine per tutti a qualsiasi ora del giorno e della notte, intrappola i bambini a pensare che se non ci vanno non sono "normali". L'appetito, la necessità e - soprattutto - il denaro non toccano mai "l'innocente" mondo di Ronald McDonald's.

Pochi bambini sono lenti a riconoscere le sfarzose insegne rosse e gialle che campeggiano nei centri commerciali o nelle strade affollate delle grandi città di ogni nazione. McDonald's sa esattamente che tipo di pressione fa questo su chi deve stare appresso a dei bambini. E' duro non cadere in questo "conveniente" modo di far "felici" i bambini, anche se non si ha molto denaro e si prova ad evitare questo cibo-balordo.

Cibo giocattolo
patatine Per compensare l'inadeguatezza dei propri prodotti, McDonald's cerca di far passare il consumo di pasti come "una cosa divertente". Questo trasforma l'atto del mangiare in una performance dove l'importante è stare da McDonald's ("Così com'è nelle pubblicità!") ed il cibo in se stesso è poco importante. Non molti bambini sono interessati alla nutrizione, ed anche se lo fossero, tutta l'apparenza e le consuetudini fatte di cappellini di carta, luccichii e palloncini nasconde il fatto che il cibo che loro sono indotti/sedotti a mangiare è, quando va bene, mediocre al peggio velenoso - ed i loro genitori sanno che non è neanche conveniente.

Lo sporco segreto di Ronald
Una volta, ci raccontavano le fiabe su come sono fatti gli hamburger ed i bambini erano molto meno pronti a gustarsi le perverse stramberie di Ronald McDonald. Con la giusta prontezza l'immaginazione dei bambini ha trasformato un clown in un orco (un sacco di bambini sono comunque sospettosi verso i clown). I bambini amano un segreto, e quello di Ronald è veramente disgustoso.

In che modo McDonald's è responsabile per torture e assassinii?
Il menu di McDonald's è basato sulla carne. Vendono milioni di hamburger ogni giorno in 35 paesi del mondo. Questo significa la costante carneficina, giorno dopo giorno di animali nati e allevati solamente per essere trasformati in prodotti McDonald's.

Molti di loro - specialmente i polli ed i maiali - passano la loro vita in condizioni completamente artificiali in enormi fabbriche fattorie senza accesso all'aria aperta o alla luce del sole e nessuna libertà di movimento. Le loro morti sono una sanguinosa barbarie.

Uccidendo un Big Mac
muccaNei mattatoi, gli animali spesso lottano per scappare. Il bestiame diventa frenetico quando vede gli animali che li precedono sulla linea della mattanza bastonati, accoltellati, inchiodati, e affettati elettricamente.

Un recente rapporto del governo inglese ha criticato gli inefficienti metodi di stordimento nei quali risulta che spesso gli animali sono ancora completamente coscienti quando viene tagliata loro la gola. McDonald's è responsabile della morte di un numero infinito di animali con questi cosiddetti metodi umani. Noi abbiamo la possibilità di sceglier se mangiare o meno la carne. I 450 milioni di animali uccisi ogni anno in Gran Bretagna per diventare cibo non hanno in nessun modo la possibilità di fare scelte. Si dice spesso che dopo aver visitato un mattatoio la gente si nausea al solo pensiero di mangiare carne. Quanti di noi sarebbero pronti a lavorare in un mattatoio e ad uccidere gli animali che mangiamo?

Qual'è il tuo veleno?
La carne è responsabile del 70% di tutti gli avvelenamenti da cibo, ed il pollo e la carne tritata (come quella usata per gli hamburgers) sono i maggiori colpevoli. Quando gli animali vengono macellati la carne può venire contaminata dal contenuto delle budella, come feci ed urina, portatori di infezioni batteriche. Nel tentativo di evitare questo tipo di infezioni nei loro animali, gli allevatori usano somministrare periodicamente dosi di antibiotici. Questi si vanno ad aggiungere agli ormoni che stimolano la crescita, ai pesticidi ed ai chimici residui del mangime che crescono nei tessuti dell'animale e possono alla lunga danneggiare la salute di una persona con una alimentazione basata sulla carne.

Lavorare da McDonald's
Ci deve essere un problema serio: anche se l'80% dei lavoratori di McDonald's sono part-time, in un anno il turn-over raggiunge il 60% (negli Stati Uniti è del 300%). Non è strano per i lavoratori dei loro ristoranti abbandonare dopo quattro o cinque settimane. Le ragioni non sono difficili da scovare.

Vietato ai sindacati
I lavoratori e le lavoratrici del comparto ristorazione se la vedono brutta in quanto a paga e condizioni di lavoro. Sono al lavoro la sera e nei week-end, passando lunghi periodi in ambienti caldi, puzzolenti e rumorosi. Le paghe sono basse e possibilità di promozioni minime.

Modificare questo tramite negoziazioni sindacali è decisamente difficoltoso: non c'è un sindacato specifico di questi lavoratori e quelli a cui potrebbero rivolgersi mostrano poco interesse per i problemi di chi sta part-time (per la maggior parte donne). Una recente inchiesta sui lavoratori dei burgers-restaurant ha mostrato che circa l'80% dice che avrebbe bisogno dell'aiuto di un sindacato per avere maggiore paga e diverse condizioni di lavoro. Un altra difficoltà è costituita dal fatto che chi lavora in cucina come una grande parte dei lavoratori appartenenti a minoranze etniche che con le poche possibilità che hanno di trovare lavoro, temono di essere licenziati - e molti lo sono stati - per aver aderito ad un organizzazione sindacale.

McDonald's ha una strategia contro la sindacalizzazione che consiste nel liquidare i lavoratori a favore di questa. Fino ad oggi ha avuto successo in tutto il mondo tranne che in Svezia e a Dublino, dopo una lunga lotta.

Allenati a sudare
E' ovvio che tutte le grandi catene di negozi e giganti del cibo spazzatura dipendono per i loro grassi profitti dallo sfruttamento di gente giovane. McDonald's non è un'eccezione. Tre quarti dei lavoratori sono sotto i 21 anni, la struttura produttiva è priva di specializzazione: chiunque può friggere un hamburger o pulire i bagni o sorridere ai clienti. Non ha bisogno di nessun corso di formazione. Quindi non c'è bisogno di impiegare cuochi o staff qualificato - solo quelli che accettano di lavorare per bassi salari.

Visto che non c'è un minimo salariale stabilito dalla legge in Gran Bretagna, McDonald's può pagare quanto gli pare aiutando così ad abbassare i salari nel settore della ristorazione. Dicono che stanno dando lavoro per chi ha appena finito gli studi e che prendono i lavoratori senza pregiudiziali di sesso e di razza. La verità è che McDonald's è interessato a reclutare lavoro a basso costo - che vuol dire sempre che gruppi svantaggiati, donne e gente nera, saranno maggiormente sfruttati dall'industria.

DEVE CAMBIARE TUTTO
Ciò che è sbagliato in McDonald's è sbagliato anche in tutte le catene di cibo spazzatura come: Wimpy, Kentucky Fried Chicken, Wendy, Burger King etc.. Tutti quanti nascondono il loro sfruttamento scriteriato delle risorse animali e della gente, dietro una facciata di colori sfavillanti e "divertimento per le famiglie". Il cibo stesso è molto simile ovunque cambia solo l'impacchettamento.

La crescita di queste imprese equivale ad eliminare la scelta, non ad aumentarla. Sono uno degli esempi peggiori di industrie motivate solo dal profitto e ansiose di espandersi continuamente.

Questa mentalità materialista sta condizionando tutti gli spazi della nostra vita con giganteschi agglomerati dominanti i mercati, che lasciano poco o nessuno spazio a persone che creano una scelta genuina. Però alternative esistono e molti stanno raccogliendo supporto quotidianamente da persone che rifiutano i grandi business in favore dell'autorganizzazione e della Cooperazione in piccola scala. Il punto non è di cambiare McDonald's in una specie di organizzazione vegetariana, ma di cambiare interamente il sistema, qualcosa in meno sarebbe una truffa.

COSA SI PUO' FARE
Smettere di andare da McDonald's, Wimpy etc., e spiegare ai tuoi amici e alle tue amiche esattamente il perchè. Gli enormi profitti di queste compagnie - e perciò anche il loro potere di sfruttamento - arrivano dalla gente che cammina per la strada. Come singoli individui possiamo fare la differenza... Perchè aspettare che tutti gli altri si sveglino?

LE TUE SCELTE CONTANO
Le ricerche hanno dimostrato che una gran parte dei clienti dei fast-food, va in questi posti solo perchè sono lì, perchè se li trovano davanti - non perchè gli piace particolarmente quel tipo di cibo oppure perchè ha fame. Solo questo fatto fa capire che gli hamburger fanno parte di un gigante circolo vizioso che la gente potrebbe evitare se solo sapesse cosa fare. Sfortunatamente noi tendiamo a sottovalutare la nostra responsabilità e la nostra influenza. Questo è sbagliato. Ogni cambiamento nella società parte dagli individui che cominciano a pensare in che modo vivono e quando agiscono secondo le loro opinioni. I movimenti sono solo "gente comune" collegata assieme, una con l'altra...

PRENDI CONTATTI, DIFFONDI IDEE
Può darsi che tu non senta spesso parlare di loro, ma ci sono molti gruppi che fanno delle campagne sui problemi che sorgono - movimenti che sostengono le lotte nel "Terzo Mondo", che combattono per i diritti delle popolazioni indigene, che proteggono le foreste pluviali, che si oppongono all'uccisione degli animali etc.

Dovunque c'è oppressione c'è resistenza: la gente si sta organizzando, sta prendendo coraggio dall'attivismo di gente comune consapevole, che sta imparando a trovare nuove strade e nuova energia per realizzare una vita migliore. L'apatia degli altri non è una buona ragione per continuare a gironzolare aspettando che arrivi qualcuno che ci dica che cosa dobbiamo fare. Non necessiti di nessun particolare talento per partecipare alle attività del gruppo di attivisti che opera nella tua zona ...o per formarne uno - i gruppi già esistenti saranno felici di darti una mano se necessario.

Per opuscoli su tutti gli aspetti del vegetarianesimo, della nutrizione, dei diritti degli animali etc. puoi metterti in contatto con: Animal Aid, 7 Castle Street. Tonbridge, Kent. Molti altri contatti possono essere trovati scrivendo a London Greenpeace all'indirizzo posto alla fine della pagina.

C'E' UNA SCELTA CHE PUOI FARE: BASTA CON LA CARNE
Farla finta con l'abitudine degli hamburger è facile. Ed è il primo passo per farla finita del tutto con la carne. L'essere vegetariani/e non è una moda da piccolo borghesi, l'altr'anno il numero delle persone vegetariane in Inghilterra è aumentato di un terzo. Molti supermarket adesso espongono prodotti vegetariani e vegani [sono quelli che non mangiano nessun prodotto animale] - In breve l'etichetta del vegetariano "eccentrico" non esiste più con tutti gli altri luoghi comuni quli quelli del "cibo da conigli".

Perchè non provare qualche ricetta vegana o vegetariana, così solo come un esperimento di prova per iniziare?
Da una ricerca sulle abitudini alimentari si è scoperto che la maggior parte dei vegetariani che prima mangiavano carne hanno dichiarato che adesso fanno pasti molto più vari e differenti da quando hanno eliminato la carne dalla loro alimentazione. Altre, numerose,ricerche dimostrano che la gente che segue una alimentazione senza carne è più in salute dei mangiatori di carne, meno predisposti a "prendere" tosse e raffreddori, ed hanno una grandissima riduzione sul rischio di soffrire di ernia, emorroidi, obesità e malattie cardiache.

LA LIBERAZIONE INIZA DAL TUO STOMACO
LA RIVOLUZIONE PARTE DA TE STESSO/A



Ci sono una quantità di alternative gustose, economiche e nutrienti ad una alimentazione basata sulla carne in decomposizione degli animali morti: frutta fresca di ogni tipo, un'infinita varietà di ortaggi nostrani ed esotici... e poi pasta, cereali, legumi, fagioli, patate, piselli, riso, noci, soya in tutti i modi etc. In tutto il paese stanno spuntando ovunque cooperative che producono cibo sano. Adesso è veramente un buon momento per cambiare.

Una Gran Bretagna vegana sarebbe autosufficiente coltivando solo il 25% dei terreni agricoli disponibili.
Perchè non mettersi insieme con gli amici con sui vivi e tirarsi su il proprio orto? In Inghilterra, ad esempio, ci sono un'infinità di lotti liberi e di giardini nelle case.

Il Piacere di preparare buon cibo e di distribuire pasti sani ha anche la sua importanza: fa parte di quel processo fondamentale nella vita della gente comune che sta nel riprendere il controllo della propria vita e nel creare una società migliore. Il contrario che lasciare il proprio futuro nelle ciniche ed avide mani di corporation come McDonald's.

CHI HA SCRITTO QUESTO OPUSCOLO?
Il gruppo di LONDON GREENPEACE GROUP è esistito per molti anni come un gruppo di attivisti/e senza nessun legame particolare con i partiti politici. La gente - non gli iscritti - vengono alle riunioni sttimanali e cerchiamo di fare qualcosa per rispondere all'oppressione delle nostre vite ed alla distruzione dell'ambiente. Nel frattempo sono cresciuti molti movimenti: ecologisti, contro la guerra, per la liberazione animale e movimenti anarchici e libertari - continuamente impariamo gli uni con gli altri. Noi incoraggiamo la gente a pensare indipendentemente ed ad agire di conseguenza, senza leader, e cosi proviamo a capire le cause dell'oppressione ed alla sua abolizione tramite una rivoluzione sociale.
Questa comincia dalle nostre vite, ADESSO.

fonte:www.tmcrew.org

domenica 19 luglio 2020

Mangia che ti passa


E’ una filosofia e come tale si occupa dello studio di vari aspetti della vita umana: comportamento, pensiero, respirazione, esercizio fisico, rapporti, abitudini, usi e costumi, cultura, idee e coscienza, ecc.
L’alimentazione moderna si sta allontanando sempre di più dalla reale necessità del nostro corpo inteso come fabbisogno nutrizionale (e non solo) portando la salute pubblica ad un punto critico con una crescente incidenza di malattie.

Cibi raffinati, ricchi di conservanti, additivi, coloranti, grassi, zuccheri, non sono certo quello di cui l’organismo ha bisogno. Le previsioni affermano che nei prossimi anni avremo un’ incidenza aumentata di malattie neoplastiche, degenerative e autoimmuni come l’ alzheimer e la sclerosi multipla.
Anche le cardiopatie, le allergie, i reumatismi, le artriti, il diabete, le disfunzioni sessuali e i disturbi mentali sono in aumento, in parte correlate ad una alimentazione scorretta e dannosa.
Cambiare abitudini alimentari è possibile ma è necessaria la consapevolezza di voler cambiare.
Questa è la strada da seguire per il miglioramento della salute fisica e mentale, per aggiungere vita ai nostri anni e per fermare la spirale di declino e degenerazione della società moderna. Il successo di tutto ha origine nella cucina di ogni casa e da chi si prende cura della preparazione del cibo quotidiano.

sabato 18 luglio 2020

L'etica dei nuovi opulenti. Ma fino a quando?




Siamo circondati da un'opulenza vistosa, esibita, sfacciata, volgare e offensiva, ribadita ed enfatizzata ogni giorno dai media, che mortifica e umilia noi del ceto medio che nel frattempo, per quanti sforzi di lavoro si facciano, tendiamo inesorabilmente ad essere risucchiati nel gorgo dei "nuovi poveri".
È un'opulenza di cui, sempre più spesso, si fa fatica a capire origini o ragioni e che ha poco o nulla a che fare con la ricchezza borghese di un tempo.

Max Weber e Werner Sombart hanno magistralmente descritto le attitudini del borghese d'antan: individualista, inquieto, industrioso, attivo, anzi iperattivo, razionale, calcolatore, metodico, ordinato, costante, doverista, frugale, moderato, parsimonioso, timorato di Dio e, infine, amante del rischio economico ma «con juicio». E tuttavia c'è una caratteristica che più di ogni altra qualifica il borghese delle origini e per un lunghissimo tempo. Non è la sete di guadagno in sè e per sè. È che orienta, in modo sistematico, tutta la sua vita al guadagno attraverso il duro lavoro. È questa, in estrema sintesi, quell'«etica protestante del capitalismo» di cui parla Max Weber.

Un giorno chiaccheravo con Pizzinato, sindacalista socialista, che per due anni fu anche a capo della Cgil (era troppo una persona perbene per rimanerci più a lungo e lo cacciarono). Aveva lavorato in Borletti e vi aveva guidato, senza sconti, le dure lotte sindacali degli anni '50. Ma parlava dei «padroni», dei Borletti con grande rispetto. «Perchè ruscavano» come diciamo noi a Milano. Entravano in fabbrica un'ora prima degli operai e ne uscivano un'ora dopo. Angelo Rizzoli jr mi ha raccontato che quando era giovane apprendista nell'azienda che porta tuttora il suo nome, si presentò alle 4 di pomeriggio di un venerdì nell'ufficio di suo nonno, Angelo Rizzoli senior, e gli disse: «Commenda (lo chiamavano così anche in famiglia, ndr), vorrei fare il week end a St. Moritz e vorrei partire ora perchè se aspetto ancora un pò troverò una coda interminabile». E "il Commenda" rispose: «Se tu credi di poter lasciare l'azienda un'ora prima degli altri puoi anche non ripresentarti lunedì».

Questa era l'etica di una borghesia ormai scomparsa. Non che non ci siano tuttora piccoli e medi imprenditori che "ruscano" da mane a sera (e il Nordest ne è un buon esempio), ma a parte che fanno un'enorme fatica, tartassati come sono, a mantenersi a galla e non sono loro che danno il tono a questa società. I Vip dell'opulenza sono altri, finanzieri dalle dubbie origini, avvocati d'affari, mediatori, faccendieri e i personaggi dello show-business tv. È il mondo del denaro facile, fatto senza sudore o vero talento. Alla signorina Gregoracci era stato offerto, per partecipare a «Il Grande Fratello», un milione di euro, cifra che un professore universitario non guadagna in tutta la vita. Ma sono i Ricucci, le Gregoracci & C. i protagonisti su cui il pubblico, con una sorta di masochistica autofagocitazione, si getta per carpirne pettegolezzi, lussi e amori. Non potendo entrare in quel mondo vuole almeno guardarlo dal buco della serratura. Perchè chi ne è fuori non esiste.

Un tempo, in fondo non tanto lontano, nei Cinquanta, almeno in Italia, si poteva essere poveri. Non era una colpa nè una disgrazia. Non si dubitava che si potesse essere poveri e felici. Poi la proposizione divenne "poveri ma felici" («Poveri ma belli», forse qualcuno ricorderà) e in quel "ma", congiunzione avversativa, c'è già tutta una mentalità. Oggi, semplicemente, chi è povero non può essere felice, senza se e senza ma. Ecco perchè la gente cerca di far soldi in tutti i modi, con tutti i mezzi, non importa quali, non importa a che prezzo. Un soggetto totalmente amorale come Fabrizio Corona ne è un prototipo. E, visto come stan le cose, riesce persino difficile dargli tutti i torti.

Massimo Fini

venerdì 17 luglio 2020

La cucina mediterranea: quella dei nostri nonni!



Tra gli ingredienti dei nostri piatti locali, emergono il pane, la pasta, i legumi secchi, il pesce, gli ortaggi, la frutta, il vino e l’olio extravergine di oliva. Combinati fra loro, con l’aggiunta di piccole quantità di uova, formaggi, latte, carne, danno origine ad un’alimentazione saporita ma semplice e quindi molto gradita.
Questi alimenti sono gli stessi della tradizione alimentare dei paesi mediterranei, purtroppo abbandonata anche in Italia, perché considerata “povera” e non corrispondente al modello del consumismo della società industriale.
Questa tradizione alimentare oggi però è stata rivalutata dai nutrizionisti e riproposta con il nome di “dieta mediterranea”: facilita una nutrizione equilibrata per qualsiasi età e previene molte malattie.
Naturalmente questo non vuol dire un ritorno alla “cucina povera”, ma significa ridurre apporto enorme di energia dei consumi odierni realizzando un modello più equilibrato di alimentazione.
In questo modello i cereali ritornano ad essere gli alimenti principali insieme ai legumi, alla frutta e all’olio di oliva con una buona quantità di fibre e una quota equilibrata di grassi. Gli alimenti di origine animale con giuste combinazioni, apportano i loro principi nutritivi, ma senza prevalere nei confronti degli alimenti vegetale. Il cibo però non è solo nutrimento, ma anche “piacere” e quindi i fattori sensoriali quali l’olfatto, il gusto, la vista, sono quelli che ci guidano nella scelta degli alimenti. Questi piatti mediterranei hanno la capacità di attirare per il profumo genuino, per il gusto particolare e per le sensazioni di piacere.
Proseguendo sempre da "La cucina dei Trabocchi" una ricetta tipica

POLPETTE CACIO E UOVA

Mescolare in una zuppiera le uova, i formaggi grattugiati, la mollica di pane, il prezzemolo tritato ed il sale. L'impasto deve essere morbido e la quantità di mollica di pane può essere regolata per raggiungere la giusta consistenza. Con un cucchiaio formare polpette allungate e quando l'olio è caldo, ma non troppo bollente friggerle rigirandole spesso. Toglierle con la schiumarola e poggiarla sulla carta assorbente da cucina. Mettete a cuocere i pomodori con il peperone, con l'olio, cipolla, peperoncino e sale. Dopo circa 10 minuti, mettete le polpette, coprire il tegame e farle cuocere per circa 10-15 minuti. Servirle calde. E' bene preparare questo piatto all'ultimo momento, altrimenti le polpette assorbono tutto il sugo; in caso contrario preparare subito il sugo e 10-15 minuti prima di servire in tavola, mettete le polpette a cuocere.

giovedì 16 luglio 2020

Il digiuno




Il digiuno consiste nell’astensione totale dal cibo per un periodo di tempo. Ci si limita a bere acqua pura. Naturalmente non si fuma, né si assumono farmaci di alcun genere. Il digiuno è un momento di riposo durante il quale le attività di riparazione dell’organismo si intensificano.

Il digiuno nell’era dell’abbondanza e del boom dell’industria farmacologica…

Benché la tavola ne abbia uccisi più della spada, si preferisce mangiare piuttosto che digiunare; l’astinenza anche se terapeutica è poco popolare nell’era dei consumi. La sovrabbondanza è all’origine dei nostri mali peggiori e comporta costi esorbitanti. Questi mali delle società ricche sono elegantemente definiti “le malattie della civiltà”. Abbiamo acquisito tanta familiarità con le malattie che le crediamo inevitabili e “normali”, la malattie è divenuta un’istituzione redditizia! Malgrado i progressi della tecnologia stiamo ancora usando droghe per curare, ovvero lenire, le sofferenze delle persone malate.

La persona che digiuna sta facendo un esercizio straordinario: si cura e allo stesso tempo prende in mano la propria salute, anziché compatirsi e rassegnarsi alla bassa qualità di vita che è la norma per le persone colpite dalle “malattie della civiltà” (o da pancia piena). Chi digiuna sceglie di non considerare il corpo come una macchina che il meccanico deve riparare, ma fa affidamento al potere di “autoguarigione” di cui l’organismo è dotato; quindi digiunando, non ci si aspetta più che gli altri ci guariscano, ma ci si risana da soli!

A digiuno ci si riposa sempre e dunque la vita interiore si amplifica: ciò è affascinante, ma talvolta fastidioso. Si tratta di un approccio globale della persona perché cura allo stesso tempo il corpo, la mente e lo spirito, valorizzando l’essere umano nel suo insieme, concependolo come un tutto indissolubile. Il digiuno può essere preventivo e quindi “depurativo” (solitamente breve, 2 – 5 giorni, può essere anche autogestito) oppure curativo e quindi “terapeutico” (solitamente medio – lungo, 7 – 40 giorni, tassativamente sotto la guida ed il controllo di un esperto in Igienismo). Il digiuno “terapeutico” (adatto a qualsiasi fascia di età) permette di risolvere il problema alla radice invece di cercare di sopprimere i sintomi, come succede facendo ricorso alla medicina ufficiale “allopatica”, alle piante medicinali o ad altri tipi di medicine cosiddette dolci.

Quando queste “bloccano” la tosse, bloccano anche i processi difensivi del corpo, i processi di eliminazione; quando sopprimono la diarrea, impediscono anche l’espulsione di materie indesiderate dall’apparato digestivo. Quando abbassano la febbre, interrompono il processo curativo attuato da questa febbre. In effetti, la febbre è un mezzo d’eliminazione naturale per bruciare gli scarti. I sintomi spariscono definitivamente se si sopprimono le cause, e provvisoriamente se si utilizzano dei rimedi come deviazione delle forze vitali d’eliminazione.

Se lo stile di vita non migliora, il livello di “tossiemia” si accresce di anno in anno. A quel punto la tossiemia si generalizza, raggiungendo progressivamente tutti gli organi del corpo. Il lavoro degli organi è interdipendente. Se un organo diventa tossiemico, svolge le sue funzioni con difficoltà e tutto il resto dell’organismo ne risente.
Il nostro corpo ci invia dei segnali: questi vanno ascoltati per eliminarne le cause e tenere sotto controllo la nostra salute.

Cosa accade durante il digiuno…
Digiunando, si cessa di apportare alimenti al corpo; questo ultimo deve dunque sviluppare una nuova strategia per ottenere energia. La sua strategia è rivolgersi alle riserve: ispeziona tutti i tessuti per inventariare i grassi, le proteine, le vitamine e i minerali di riserva che può usare senza farsi male. Elenca e distrugge (grazie al processo di “autolisi”) i tessuti usurati, danneggiati o in eccesso, riciclando le parti riutilizzabili ed eliminando le scorie nocive. Oltre alla stimolazione dell’autolisi dei tessuti, il digiuno accelera la pulizia dei vasi sanguigni, delle cellule e dell’ambiente nel quale queste ultime nuotano (l’ambiente interstiziale). Il grasso nocivo, gli scarti chimici, i cristalli di acido urico e i residui del lavoro cellulare che provocano il sovraffaticamento sono digeriti dalle cellule alla ricerca di nutrimento e riciclati. Le tossine non riciclabili sono neutralizzate e in seguito eliminate.

Quindi durante il digiuno ogni cellula si auto-ripara. Dopo aver rotto le proprie strutture pericolanti, esse si ricostruiscono con materiali nuovi e sani ad un ritmo molto veloce. Se una cellula è troppo danneggiata o usurata per sopravvivere, secerne nel suo spazio interno degli enzimi distruttori, dandosi l’eutanasia. I suoi residui sono raccolti da cellule itineranti chiamate macrofagi. La cellula scomparsa è sostituita da una figlia, prodotta da altre cellule del tessuto, nel caso dei tessuti le cui cellule non si riproducono (esempio nel sistema nervoso) spetta alle cellule limitrofe effettuare il loro lavoro.

Il nostro organismo si riequilibra grazie alla sua capacità di adattamento al cambiamento (omeostasi), per cui i parametri biologici si mantengono a livelli costanti. Un esercito di cellule difende il nostro corpo contro i virus, le polveri, i prodotti chimici o i batteri. Queste cellule specializzate viaggiano attraverso il sangue ed eliminano gli agenti patogeni in tutti i tessuti dell’organismo. Siamo fatti per vivere sani, quindi il nostro corpo possiede i mezzi per guarirsi e difendersi – vis medicatrix naturae: i tessuti sono persi in ragione inversa alla loro utilità. E’ metabolizzato il glicogeno epatico, il tessuto adiposo, sono riassorbiti i tessuti anormali (cisti, tumori, ascessi, cellulite, edemi, trombi, ecc.). I centri nervosi non sono toccati. Bisogna digiunare in un clima di serenità, concedendosi del tempo per allontanarsi dalle preoccupazioni quotidiane e lasciare che il riposo incrementi le attività di riparazione. Più si sta a riposo e si dorme, più rapidi saranno i suoi effetti. Un organo in autolisi ha bisogno di un grande apporto di energia e la circolazione sanguigna vi aumenta; se si decidere di correre, ad esempio, la circolazione sanguigna sarà immediatamente canalizzata verso i muscoli delle gambe facendo cessare l’autolisi nell’organo in cui si stava svolgendo. Poiché l’organismo risparmia energie, la libido diminuisce e dunque le attività sessuali sono piuttosto rare durante il digiuno.

Quando digiunare…
Il digiuno può essere intrapreso in ogni momento dell’anno secondo le necessità. Se si avvertono dei disturbi è sempre meglio smettere di mangiare fino a che non ci si ristabilisce. Preoccuparsi delle malattie lievi al momento giusto evita che queste si trasformino in malattie più gravi.
Nelle malattie acute il sistema digestivo è inadatto a digerire cibo. La perdita di desiderio di cibo è uno dei primi sintomi di malattia acuta, la natura elimina il desiderio per il cibo quando questo non può essere utilizzato. Anche i bambini quando non si sentono bene rifiutano d’istinto il cibo. L’abitudine di far ingozzare le persone ammalate (bambini compresi) per paura che la mancanza di cibo non fornisca le energie necessarie al corpo, per debellare la malattia è causa di tante sofferenze inutili e di decessi che si potrebbero evitare. Anche nei casi di malattia cronica un digiuno condotto accuratamente permetterà all’organismo malato di espellere gli accumuli tossici che sono alla base del disturbo; un modo di vivere corretto permetterà successivamente all’individuo di costruirsi una salute eccellente.
Il digiuno può essere anche considerato come un esercizio di disintossicazione generale da praticare quando se ne ha voglia e tempo, anche in assenza di disturbi specifici.

Il digiuno preventivo ci permette di migliorare la qualità della vita e di prevenire la malattia o la degenerazione. Esso può durare alcuni giorni o qualche settimana, secondo il grado di tossiemia dell’organismo e lo scopo da raggiungere.
Il digiuno terapeutico, invece, serve a guarire l’organismo da una malattia già individuata; la maggior parte dei problemi di salute, affrontati prima che diventino irreversibili, possono essere risolti. Non dimentichiamo che la capacità di rigenerazione dell’organismo è straordinaria, e che alcune persone che si ritenevano malate incurabili hanno recuperato la piena salute digiunando. Anche in questo caso la durata varia a seconda dei casi e dura fino alla scomparsa dei sintomi. A volte è preferibile fare vari digiuni brevi piuttosto che uno lungo, sarà l’esperto in Igienismo – la Scienza della Salute a consigliare il miglior modo di proseguire la disintossicazione.

Senza pretendere di essere esaustivi, ecco una lista dei principali squilibri che il digiuno migliora:

• L’obesità e problemi associati: tasso elevato di colesterolo o di trigliceridi, diabete precoce, fegato grasso.
• I problemi ghiandolari: ipotiroidismo, problemi legati al sistema riproduttivo (mestruazioni dolorose, irregolari), al fegato (che è una ghiandola), ai surreni, alle paratiroidi e al pancreas.
• I problemi digestivi: costipazione, diverticoli, ulcere varie, cristallizzazioni.
• I problemi circolatori: arteriosclerosi, ipertensione, prevenzione dei coaguli, varici, problemi legati alla circolazione venosa, emicranie, sensazioni di freddo.
• I problemi del sangue: anemia, poliglobulia (eccesso di globuli rossi), squilibri vari nella composizione del sangue.
• La degenerazione dell’apparato locomotorio: artrite, reumatismi, miosite, artrosi, osteoporosi…
• I problemi legati al sistema difensivo: debolezza immunitaria, allergie, malattie dei gangli, artrite reumatoide, infezioni batteriche ricorrenti…
• Le malattie virali: mononucleosi, influenze, bronchiti, laringiti, vaginiti…
• Le malattie della pelle: acne, eczema, seborrea, iperacidità.
• Le malattie del sistema nervoso: insonnia, irritabilità, malattie degenerative allo stato precoce (sclerosi a placche), esaurimento.
• I problemi del metabolismo dei tessuti:cisti, tumori benigni, fibromi, infiammazioni, cancri precoci.

Se si tratta di malattie genetiche trasmesse per eredità il digiuno non può curare totalmente la malattia, ma può prevenire uno stato di debolezza ereditaria che non è inevitabile; si manifesta in un organo o un tessuto meno resistente, che è il primo a deteriorarsi quando l’organismo raggiunge un certo grado di tossiemia. Evitando questa soglia di tossiemia patogena, si evita la manifestazione della debolezza ereditaria.

Reazioni durante il digiuno…
Quando si inizia un digiuno quasi inevitabilmente si presentano degli sviluppi fisici (le cosiddette “scariche”, ovvero crisi di disintossicazione) che non devono allarmare, ma anzi rasserenare, in quando il nostro fisico ha ancora la forza vitale dell’auto-depurazione. Ad esempio la lingua diventa patinosa e si avverte un orribile sapore in bocca, l’alito ed il sudore in genere sono fetidi, le urine diventano più cariche e possono colorare di scuro, essere più dense ed emanare un cattivo odore (spesso si sente l’odore di farmaci assunti anche decine di anni prima), si inizia ad espellere catarro, può venire la febbre, i dolori articolari diffusi, e per chi è abituato a bere molti caffè, quasi sempre forte mal di testa, nei primi giorni.

Nonostante tali condizioni possono essere spiacevoli, esse rappresentano un processo purificatore così come lo è la perdita di peso. Naturalmente si manifesta e si accentua il disturbo già noto, ossia quello per cui si decide di digiunare (nel caso del digiuno terapeutico); poi vengono i disturbi legati a problemi di salute del passato. Tutti conservano nei tessuti postumi di traumi o di malattie passate. Digiunando, questi tessuti danneggiati si riparano; quando il danno è reversibile, la sua antichità non limita le nostre capacità di porvi rimedio. Il terzo disturbo che si potrebbe sperimentare è quello latente, ossia si potrebbe rivelare la presenza di un focolaio di infezione ancora sconosciuto che denota un disordine fisiologico che prima o poi si sarebbe comunque manifestato. Il disturbo segnala l’attività di autolisi.
Se un disturbo diventa intollerabile, si frena l’autolisi con succhi di frutta fresca o l’applicazione di calore, senza fare ricorso ad analgesici e calmanti, sempre raccomandando il riposo completo.

Dove digiunare…
Il primo digiuno deve essere fatto sotto controllo di un esperto professionale in Igienismo – la Scienza della Salute, affinché il partecipante comprenda le reazioni provocate dal digiuno, evitando allo stesso tempo di commettere errori. Si digiuna in un clima di riposo lontano dalle preoccupazioni quotidiane, dallo smog e dal caos cittadino, possibilmente lontano dai familiari (spesso causa del nostro disagio).
È preferibile che il luogo non sia troppo freddo visto che il digiuno diminuisce la resistenza al freddo.
Purtroppo in Italia oggi non esistono Centri Igienisti a cui ci si può rivolgere per ricevere un’assistenza adeguata. Alcuni Esperti Igienisti organizzano periodicamente dei periodi in cui è possibile praticare un digiuno disintossicante.

Controindicazioni…

I casi in cui il digiuno è da escludere tassativamente sono pochi. Il primo è la convinzione che il digiuno non servirà a guarire i disturbi accertati. Poi la carenza nutritiva reale, anche se assai rara nella nostra società, la “ paura ossessiva” è controindicazione assoluta, il diabete in caso di dipendenza da insulina, la gravidanza è controindicazione relativa, al massimo si possono praticare digiuni brevi. Ogni dipendenza farmaceutica profonda deve essere attentamente valutata; per digiunare, l’organismo deve essere autonomo, ovvero deve saper compiere da solo le funzioni essenziali alla sopravvivenza, senza medicine. L’esperto in Igienismo deve studiare ogni caso con attenzione, per giudicare l’idoneità del digiuno.

Preparazione al digiuno…
Nelle settimane che precedono il digiuno si consiglia di mangiare più frutta e verdura cruda per rifornire al massimo i tessuti di vitamine e minerali. Si abbandonano gli eccitanti come il caffè, il tè, lo zucchero bianco, il cioccolato, l’alcol, i condimenti, i cibi di origine animali se fanno parte della nostra alimentazione. A quel punto, il nostro metabolismo può tornare al suo ritmo naturale, anziché essere snervato dalla presenza di stimolanti. Si dovrebbe praticare una discesa alimentare che consiste nell’eliminare gradualmente i farinacei, le leguminose, i cibi di derivazione animale, fino a nutrirsi esclusivamente di frutta fresca nei due o tre giorni che precedono il digiuno.

La ripresa alimentare…
Alla fine del digiuno, ricominciare a mangiare è un vero piacere, ma bisogna procedere con molta cautela. La rialimentazione è la fase più delicata del digiuno, ed è anche quella che viene più sottovalutata. Gandhi diceva che anche gli sciocchi sanno digiunare, ma solo i saggi sanno ricominciare correttamente a mangiare dopo un lungo digiuno. La ripresa va fatta in modo lento per abituare gradualmente l’organismo al cibo. Una buona ripresa alimentare deve avere, come minimo, la stessa durata del digiuno intrapreso. Esso s’interrompe in genere con frutta fresca acida (possibilmente biologica) masticata e insalivata a lungo. Si possono poi reinserire ortaggi freschi crudi, in seguito quelli cotti leggermente a vapore fino ad arrivare ad aggiungere gradatamente i farinacei e i legumi.

Per restare disintossicati…
Dopo il digiuno, si è disintossicati e tali si vuole restare. È possibile prolungare questo stato di benessere adottando abitudini sane e semplici:
• Un’alimentazione sana, prevalentemente cruda (frutta, verdura, germogli);
• Un riposo regolare tutte le notti;
• Un esercizio fisico stimolante e nonviolento (camminare tutti giorni, il più possibile);
• L’assenza di sovraffaticamento;
• La rinuncia a: tabacco, alcol, caffè, droghe, medicine;
• Una filosofia di vita appagante;
• Brevi digiuni disintossicanti in primavera ed autunno.
tratto da “Il digiuno può salvarvi la vita” del dott. M.H.Shelton

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